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Alessandro Ingiulla

“Se mentre mangi con gusto non hai allato a tia una pirsona che mangia con pari gusto allora il piaciri del mangiare è come offuscato, diminuito”

Andrea Camilleri

Nell’uso dei cinque sensi riscopriamo il senso più profondo del cucinare. Con gli occhi facciamo crescere il desiderio, con l’udito sentiamo il rumore della preparazione, con il tatto la corposità, con l’olfatto ci lasciamo inebriare dai profumi e poi il gusto, in una vera e propria esplosione di sapori.

 

La cucina è una sorta di maison della creatività, dove esprimere sé stessi, sperimentare, ideare, elaborare un nuovo piatto, con la cura certosina di ogni dettaglio, in un perfetto equilibrio degli ingredienti, solo primizie della nostra terra, sapientemente mescolati insieme.

 

Il cibo come arte, come cultura, come storia che chef Alessandro ereditata dalla nonna Alfina con cui aveva un legame speciale. Da bambino la seguiva sempre in cucina per assistere a quello che per lui era un vero e proprio spettacolo, ad esempio la tradizionale preparazione del pane. Ne seguiva i gesti, quasi come se fossero dei rituali, dal movimento delle mani nell’atto dell’impastare sino alla forma da dare, con la stessa attenzione con cui l’arista dipinge.

 

E in questa emulazione, che ha cominciato a prendere vita la sua “tela” il suo “cammino”, con un Know how fatto di tradizioni e dei cosiddetti “segreti” delle ricette del passato, ma con lo sguardo rivolto verso la modernità, una vision avanguardista dove ogni piatto viene trasformato in un capolavoro.

 

La conoscenza e lo studio sono state sempre le fondamenta su sui ha costruito e continua a costruire la sua storia, in una costante crescita, perché bisogna perseverare, avere coraggio e osare, del resto non si finisce mai di imparare.

 

E il desiderio del sapere lo ha portato, sin da adolescente, a muovere i primi passi nel mondo della cucina confrontandosi con chef professionisti. Non appena conclusi gli studi all’Istituto Alberghiero, decide di partire all’estero, per affinare le sue doti e scoprire i sapori delle altre città d’Europa. Non è stato facile per un ragazzo di appena 18 anni, lasciare la sua terra, i suoi amici, i suoi cari, ma è anche grazie a questa scelta di vita che si cresce e si arriva lontano, aprendosi al mondo, ma senza mai dimenticare gli ingredienti indispensabili in cucina: passione, amore e ricordi.

 

Da questa determinazione e dal desiderio di mettere radici nella propria terra, nel dicembre del 2016, è nato il ristorante Sapio, un progetto coraggioso e ambizioso, che nasce da un grande amore: quello tra Alessandro e Roberta, i cui destini si sono incrociati sin dall’età della loro adolescenza, tra i banchi di scuola, e oggi “insieme” hanno realizzato un luogo privilegiato per suscitare sensazioni gustative armoniche dove cibo e vino si esaltano reciprocamente senza sovrastarsi.

 

Determinazione, sacrificio e costanza sono stati, è proprio il caso di dire, gli ingredienti giusti che hanno portato chef Alessandro ad attirare l’attenzione delle più importanti guide gastronomiche e a conquistare, all’età di 26 anni, il 19 novembre del 2018, la prestigiosa Stella Michelin, che in quell’edizione lo ha visto protagonista anche come il più giovane chef d’Italia a ricevere questo importante riconoscimento.

 

Per la prima volta la città di Catania riceve una stella.

“La stella Michelin l’abbiamo conquistato noi, ma soprattutto la città di Catania, che diventa un punto di riferimento per il turismo enogastronomico, attirando l’attenzione degli appassionati di cucina e degli amanti del cibo di qualità, provenienti da ogni parte del mondo. Un’opportunità per visitare la città e scoprire le sue bellezze artistiche e gustare i sapori unici della nostra terra”

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